25 - 26 settembre 2020

Peregrinatio delle reliquie dei santi Medici e riapertura al culto dell’antico santuario di Via di Mezzo

La devozione dei tarantini per i Santi Medici e la processione dei loro simulacri continuano negli anni ad essere un appuntamento imprescindibile della fede e della devozione celebrata sull’isola di Taranto.
La processione che dal mattino del 26 settembre si svolge da via Garibaldi “salendo” nella parte alta della città vecchia da pendio Lariccia per percorrere via Duomo piazza Fontana e ritornare sulla marina nella chiesa di San Giuseppe vede la partecipazione di migliaia di persone e il pellegrinaggio commovente di centinaia di torcianti lungo tutto il percorso. In questo 2020 non sarà possibile compiere questo rito a causa delle misure anti Covid. Per sottolineare l’invocazione dell’intercessione dei santi per questa pandemia, il 25 settembre alle ore 17.00 giungeranno le reliquie maggiori dei Santi Fratelli Medici provenienti dal santuario di Oria, altro luogo al quale la nostra gente è legata dall’antico rito della perdonanza nel tempo di Pasqua. Le reliquie  saranno poste nell’antico santuario di Via di Mezzo che riaprirà al culto in maniera stabile. Vuole essere un segno di affidamento desiderando assecondare concretamente la rinascita di Taranto vecchia. Nel dedalo di vicoli, nascosta alla vista, se si percorrono quelli principali, sorge questa cappella che i tarantini ricordano con affetto quale luogo identitario profondamente legato alle radici della fede popolare. Per esigenze di natura logistica e pastorale negli anni ’90 la confraternita si trasferì presso la chiesa di San Giuseppe, più comoda e accessibile. Così la chiesetta è rimasta chiusa circondata da numerosi edifici in stato di abbandono. È stata aperta più volte in questi anni dando la possibilità di rivederla e di risvegliare nel cuore dei residenti l’affezione per questo luogo di preghiera.
Vi è traccia di questo edificio già nel 1379. Si presenta a semplice aula quadrangolare molto piccola, non molto diversa da come doveva essere in epoca medievale. Nella descrizione del Brancaccio (1578) sono oggi annotati dei sedili lapidei intorno alle pareti interne, particolare, questo, oggi non più visibile. Nonostante la sua datazione, non ha un grande pregio artistico, ma ha una storia di pellegrinaggi e miracoli attestata dalle migliaia di ex voto che ricoprivano le pareti, insieme a biglietti di ringraziamento, targhe e fotografie di persone che sono stati beneficiate dai santi. Ab immemorabili nella nostra diocesi questa cappella è indicata quale santuario diocesano.
La Confraternita, insieme ad alcuni benefattori si è adoperata per la pulizia e il ripristino dell’impianto elettrico, provvedendo ad una parte degli arredi che negli anni sono stati trafugati o dispersi. Dopo i festeggiamenti sarà avviato l’iter per il restauro delle facciate e della piccola torre campanaria, del restauro di piccoli frammenti decorativi, del pregiato organo settecentesco, come la progettazione della struttura che dovrebbe accogliere una la tela dell’altare restaurata negli anni 2000. Si tratta di una tela bifronte, raffigurante da un lato la Madonna di Costantinopoli e dell’altro la stessa Vergine ma accompagnata dai nostri martiri Cosimo e Damiano. Ora quest’opera si può ammirare da ambo i lati allestita in una teca ribaltabile custodita nella chiesa di san Giuseppe. Tanto resta da fare e ci si affida anche alla generosità dei tarantini per questo luogo, che possono rivolgersi direttamente al parroco, monsignor Emanuele Ferro, o al commissario arcivescovile, il signor Antonio Gigante, qualora volessero contribuire.

FAQ e manifestoProgramma